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Pietro Roffi – 1999. Concerto per fisarmonica

1999
Era estate e durante una festa popolare del mio paese, vidi sul palco un uomo che imbracciava una strana scatola nera con un mantice da cui usciva una melodia dietro l’altra. Quello strumento, di cui non sapevo nemmeno il nome, mi rapì all’istante tanto che nei giorni successivi, tirando i pantaloni a mio padre, lo pregai di iscrivermi ad un corso di musica. Fu così che nel settembre del ’99 scoprii che quella scatola nera si chiamava “fisarmonica”. Non lo capii subito ma a soli sei anni la mia vita cambiò: quella scelta la destinò ad un viaggio di cui non avrei mai potuto immaginare nulla.
Un viaggio con in spalla la mia fisarmonica tra sorprese, rinunce, sacrifici e tanta passione, la stessa che mi ha sempre tenuto a galla anche nei momenti in cui mi sembrava di non farcela. 
“1999” è una raccolta di storie musicali che descrive alcuni tratti di questo viaggio che dura da vent’anni. Un viaggio attraverso i vicoli e le mura dei paesi in cui sono cresciuto o in cui sono capitato, attraverso cieli stellati di paesi lontani o attraverso intime riflessioni ed esperienze illuminanti dell’infanzia. Un viaggio attraverso le mie radici, quelle della campagna intorno a Roma, e viaggi in paesi lontani migliaia di chilometri. Questi brani raccontano spesso di distanze e lontananze da luoghi, distanze da persone o sensazioni vissute spesso anche una sola volta ma che ancora risuonano dentro di me con forza.
L’album è anche una fotografia inedita della mia vita: una visione dello strumento che mi accompagna da quando avevo sei anni che qui si fonde con atmosfere elettroniche che si sono formate in me nel corso degli ultimi anni e delineate con più nitidezza tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019. Ho scelto di fondere la fisarmonica – strumento esotico e dal sapore antico – con l’elettronica, proiettando il cosiddetto “organo dei poveri” nel mondo d’oggi e dentro un’ambientazione sonora che per me era assolutamente necessaria. 
E così, “1999”, anno simbolico per tutti (perché l’ultimo prima del nuovo millennio), diventa un collante tra passato e futuro. Ho cercato di prendermi sulle spalle la tradizione musicale del secolo scorso, quello in cui la fisarmonica ha avuto il suo sviluppo e massimo splendore, e l’ho fusa con le atmosfere sonore del nuovo millennio.
Dedicato alla mia famiglia.
Valmontone, 20 settembre 2019

Programma:
Blue Rio
Danse Chronique
Postcard n.1
Est Ovest
Nocturne
Gudja
Postcard n.2
Storie Inventate
Hysteria
Is There A Place In Your Heart?

PIETRO ROFFI
“Pietro non è soltanto tecnicamente preparatissimo, ma anche un musicista di un‘espressività poetica e raffinata, capace di far cantare il suo strumento e di seguire il pensiero musicale del compositore con immaginazione e empatia” (Dario Marianelli, Premio Oscar)

“Il giovane e talentuoso fisarmonicista riesce, come è dato riuscire solamente agli eletti, a trasformare la sua fisarmonica in diversi strumenti” (Puntual, Argentina)

“Come diceva Einstein «tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa». Lo “sprovveduto”, dopo una tournée che lo ha portato ovunque, è diventato una star mondiale. Non ci buttiamo giù. Siamo ancora gli Italiani di una volta.” (Tosca, cantante italiana)

“Un’esecuzione tecnicamente e stilisticamente brillante che ha dimostrato una totale padronanza di questo complesso strumento”
(The Times of Malta)

“In nessun caso Pietro Roffi ha suonato in modo ostentato collocandosi in primo piano, ma ha lasciato risplendere il suo straordinario talento creando un sentimento condiviso come vero componente dell’orchestra” (Kreiszeitung, Germania)

“Il fisarmonicista italiano ha dato prova del suo grande talento, della sua preparazione intensa […] Ha affrontato un repertorio vario ed estremamente difficile, sia per la tecnica che per lo stile, che ha messo in luce tutta la sua capacità interpretativa” (Ziauru Faclia, Romania)

“Pietro ci ha regalato uno dei più memorabili concerti che abbiamo mai avuto. Dei colori meravigliosi fluivano ininterrottamente dalla sua fisarmonica nera e nella sala si spargeva il calore della sua musica e della sua personalità. È stato un privilegio aver avuto con noi questo ragazzo straordinario” (John Marsden, scrittore australiano)

Con la fisarmonica in spalla, Pietro Roffi ha girato il mondo. Nato nel 1992, ha cominciato a suonare la fisarmonica all’età di sei anni e si è laureato con lode e menzione d’onore al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Ha debuttato come solista all’Auditorium Parco della Musica di Roma con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sotto la direzione di Carlo Rizzari, suonando una Serenata scritta dal premio Oscar Dario Marianelli in occasione del novantesimo compleanno di Ennio Morricone, alla presenza del Presidente della Repubblica. Svolge un’intensa attività concertistica che lo ha visto esibirsi in più di cento concerti in tutto il mondo, come solista e con orchestre sinfoniche, in sale prestigiose come il “Die Glocke” a Brema (Germania) con la Internationalen Jugendsinfonieorchesters, dove ha eseguito il concerto “Fairy Tales” per fisarmonica e orchestra di V. Trojan, e il “Romanian Athenaeum” a Bucarest (Romania) con l’Orchestra Giovanile Nazionale diretta da Gabriel Bebeselea, ricevendo ovunque apprezzamenti da pubblico e critica musicale. Ha suonato inoltre in Lituania, dove nel 2017 ha debuttato con le Variazioni Goldberg di Bach, in Italia (dove si è esibito, tra l’altro, per la IUC Concerti alla Sapienza, nel Teatro del Grande Eliseo, nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, per Expo Milano 2015, per Notti a Castel Sant’Angelo, per Nuova Consonanza e al Narnia Festival), in Inghilterra (Royal Academy of Music di Londra e nella Cattedrale di Peterborough), in Argentina (con una tournée sold-out in tredici città), a Malta (Bir Miftuħ International Music Festival), in Cina (Pechino, Tianjing e presso la Nanjing University of Arts), in Australia (Melbourne e Woodend Winter Arts Festival nel Victoria State), in Brasile (a Rio de Janeiro, presso la Sala Italia e il Museu Nacional de Belas
Artes), in Croazia e in Spagna. Nel 2017 si esibisce nella Suite da concerto dalle musiche per il film Anna Karenina composta da Dario Marianelli con la Roma Tre Orchestra al Teatro Palladium di Roma e al Teatro Verdi di Pordenone, sotto la direzione di Luciano Acocella; nell’occasione conosce il compositore premio Oscar che lo chiama, nel novembre dello stesso anno, per registrare la colonna sonora del film “Nome di donna” del regista Marco Tullio Giordana. Nel 2010 ha vinto il Primo Premio al Concorso Internazionale di Castelfidardo (cat. musica leggera).
Ha frequentato seminari con pionieri dello strumento come O. Murray (Regno Unito), C. Jacomucci (Italia), Y. Shishkin (Russia), F. Angelis (Francia), M. Rantanen (Finlandia), S. Hussong (Germania), C. X. Qing (Cina), R. Sviackevicius (Lituania), I. Alberdi (Spain), A. Melichar (Austria). Ha tenuto master classes come docente nella National University of Music di Bucarest e registrato concerti live per TV e radio nazionali in Romania, Italia e Cina. Viene annualmente invitato a rappresentare l’Italia da Ambasciate e Istituti Italiani di Cultura nel mondo. Dopo aver pubblicato nel 2018 un EP dedicato ad Astor Piazzolla insieme al pianista romano Alessandro
Stella, il 20 settembre 2019 è uscito il suo primo album da solista di composizione originali (per fisarmonica ed elettronica) dal titolo “1999” con l’etichetta Inri Classic, presentato in prima assoluta lo scorso 15 agosto a Shenzhen (Cina). Suona una Bugari Armando Prime, costruita a Castelfidardo. È cresciuto e vive a Valmontone, cittadina vicino Roma. 

  • Organizzato da: IIC Oslo