Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

“Andare, camminare, lavorare” di Angelo Ferracuti

Nel suo libro Andare, camminare, lavorare Angelo Ferracuti ci presenta un viaggio da lui effettuato in Italia per raccontare i luoghi attraverso i portalettere. Un modo originiale e suggestivo per conoscere pezzi di vita quotidiana degli italiani e i posti in cui vivono. “I portalettere registrano, guardano, si accorgono. Non sfugge loro niente, tutto messo da parte in un luogo segreto della memoria. Oggetti, visi, sguardi, profumi. Sanno i dolori, le malattie, ma riescono a intuire anche gli stati improvvisi di felicità.” Se un occhio potesse osservarli tutti adesso, li vedrebbe contemporaneamente, i tanti portalettere italiani, con passi differenti e diversa altezza, colore dei capelli, occhiali da sole e da miopi. Passi diversi, tutti in movimento, frenetici su giroscale deserti, impettiti in attesa davanti al cancello di una palazzina residenziale, fermi sulle soglie degli appartamenti, attraversare in bicicletta una cittadina della provincia fischiettando, dentro le auto di servizio nelle vie di città o negli scooter lanciati sui rettifili, lentamente avanzare a velocità ridotta sulle stradine solitarie di una campagna con prati verdi e alberi secolari. Sanno dei morti, quelli che non ci sono più, li ricordano ogni volta che arrivano sulle soglie degli appartamenti, sbirciano una fotografia appesa alla parete, conoscono gli avi dai molti racconti dei parenti sopravvissuti, alcuni di loro hanno visto nascere i figli dei figli di quelli che se ne sono andati, contano le somiglianze. Se volete sapere di un certo Gregorio, un notaio del Centro Italia, il suo portalettere sa che andava in vacanza ogni anno a Ginevra e che era scapolo. Alcuni dicevano avesse una donna da quelle parti, altri avrebbero giurato una figlia illegittima avuta con una donna della borghesia lombarda, s’erano fatte parecchie congetture ma sul manifesto funebre c’era solo il nome di un lontano nipote…

“Fa piacere, ci si sente meno soli,a trovare un libro costruito con i microcosmi come metodo di racconto e interpretazione dell’Italia che cambia. Metodo che presuppone l’empatia di guardare la metamorfosi con gli occhi degli altri, aggiungendo con discrezione l’interpretazione colta e interrogante dello scrittore”.  Aldo Bonomi, Il Sole 24 ore

Presentazione in lingua italiana

Angelo Ferracuti è nato a Fermo nel 1960. Reporter e scrittore, Ferracuti ha collaborato con «Diario» e oggi con «il manifesto».
Ha pubblicato, fra l’altro, i romanzi: “Norvegia” (Transeuropa 1993), “Attenti al cane” (Guanda 1999), “Nafta” (Guanda 2000), “Un poco di buono” (Rizzoli 2002). E reportage narrativi: “Le risorse umane” (Feltrinelli 2006), “Viaggi da Fermo” (Laterza 2009), “Il mondo in una regione” (Ediesse 2009) e “Il costo della vita” (Einaudi 2013).

Prenotazione non più disponibile

  • Organizzato da: IIC Oslo
  • In collaborazione con: Comitato Dante Alighieri-Oslo; Associazione degli Italiani in Norvegia