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“Concerto Italiano” con il pianista Luciano Bellini

Il programma si distende dal ‘600 ad oggi proponendo un rapido excursus sulla musica strumentale italiana e articolandosi in due parti distinte. La prima, dopo una doverosa introduzione dedicata all’epoca barocca, è dedicata principalmente ai grandi Operisti dell’Ottocento che – nei momenti sospesi tra la stesura di un melodramma e l’altro – hanno prodotto piccoli brani pianistici, briciole di genio di grande interesse e rarissima esecuzione. La seconda si concentra soprattutto sul Novecento italiano e su quegli autori che hanno rifondato la musica strumentale in Italia dopo il predominio assoluto del melodramma.

Programma:

D. Scarlatti
Sonata in Mi K 380
Sonata in Re min. K 64

B. Galuppi: Sonata n° 7 in Re Mag.
Adagio, Allegro, Spiritoso e staccato, Giga Allegro

G. Verdi:  Romance sans paroles
Valzer in Fa Mag.

R. Leoncavallo:  Canzonetta

G. Puccini:  Piccolo Valzer

G. Rossini:  Un rêve
Memento Homo

F. Busoni:  All’Italia!

O. Respighi:  Notturno

G.F. Malipiero: Preludio Autunnale n° 1

L. Berio: Encores pour piano:
brin
erdenklavier
wasserklavier

A. Casella: Due Ricercari sul nome B.A.C.H.

* * *

LUCIANO BELLINI
Pianista, direttore d’orchestra, compositore con una enorme esperienza nazionale e internazionale. Insegna a L’Aquila presso il Conservatorio statale “Alfredo Casella” dove è titolare della cattedra di Pianoforte Principale e del Corso Sperimentale di Improvvisazione.
Il profilo musicale di Luciano Bellini
è complesso e poliedrico.
D’impostazione classica ma non
rigidamente accademica, sostenuto da una
solida formazione umanistica, il suo profilo di artista si caratterizza per un approccio curioso ed incantato ad epoche, stili e linguaggi tra i più disparati, con la determinazione di abbattere le frontiere e saltare gli steccati di ogni genere obbligandosi ad interiorizzarne e rielaborarne contenuti e forme, cercando, e spesso trovando, fili misteriosi che legano tra loro epoche e culture lontane nello spazio e nel tempo, sia come interprete che come autore.
I suoi brani spesso raccontano una storia, hanno il ritmo profondo della narrazione ed esprimono un forte desiderio di teatro ed immagini. Per questa sua naturale vocazione ad uscire dal leggìo, la musica di Luciano Bellini si è spesso manifestata in diversi lavori di teatro musicale ed in molte coregrafie; ha raccontato miti e leggende attraverso grandi affreschi sinfonico-corali, ha dato voce a molte poesie contemporanee sia di illustri poeti che di migranti ed emarginati, ha descritto e cantato suoni e colori di culture lontane o comunque altre, dando spesso voce ai poveri, ai diversi e al Sud del mondo. Di lui scrisse una volta un critico “…un artista a 360° che sa vivere e creare la musica in tutti i suoi aspetti…” (Renzo Cresti, il Colore del Suono)

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  • Organizzato da: IIC Oslo