Bilico è il duo composto dal trombettista Jacopo Fagioli e il pianista Nico Tangherlini. Il duo suona musica originale molto espressiva che può essere descritta come moderno jazz cameristico. Il carattere espressivo della loro musica emerge dalla sensibilità dei due artisti e dalla loro continua ricerca di equilibrio tra suono e ascolto.
Jacopo Fagioli è appena stato classificato 3° al TOPJAZZ 2022 categoria Nuovi Talenti italiani dalla rivista Musica Jazz.
Il duo ha iniziato la propria attività nel marzo 2019 ed ha ottenuto il primo riconoscimento nel medesimo anno con la vittoria del Premio Marco Tamburini a Rovigo. Il titolo dell’album si ispira al concetto di “essere in” Bilico, trovarsi cioè in uno stato di equilibrio
instabile. Ascoltando l’album ci si accorgere che il tema della precarietà di equilibrio è affrontato come progressione di sensazioni. Nello svolgersi dell’album il concetto di precarietà è interpretato come senso di sospensione e accompagnato dalla ricerca costante di un equilibrio provvisorio. Tale equilibrio precario permette all’ascoltatore all’unisono con gli stessi musicisti di fare esperienza del potenziale creativo che scaturisce da un’azione continuamente in divenire.
Il filo conduttore di questo lavoro è il sincero desiderio di ricerca e di scoperta che non vuole ripetere strade già conosciute e sicure, ma abbandonarsi al sentire dei musicisti e all’incontro delle loro sensibilità. La forte espressività della musica è l’elemento che maggiormente rappresenta il progetto. Ciò lo si nota ascoltando ciascun brano, sia che si presti attenzione alle parti composte sia che ci si immerga nei molti momenti di improvvisazione.
elegia nasce dal desiderio di sentirsi sospesi; è musica evocante una dimensione spirituale che accompagna chi ascolta in un altrove intermedio tra il sé e il tutto. Una dimensione di altrove in cuitempo, spazio e significato vengono sospesi insieme con l’ascoltatore.
meteor è il primo brano originale del duo e rappresenta l’inizio della costruzione della sua estetica; il brano racchiude in sé la poetica del duo perché esso è un’improvvisazione libera (l’unico aspetto strutturale è una vaga indicazione di modalità) in cui i due artisti si abbandonano alla musica affidandosi l’uno all’altro per far emergere tutto il loro sentire interiore.
incompleteness può essere letto come brano “manifesto” della poetica del duo. Il brano comincia con uno stato iniziale di tranquillità, introdotto dal piano, che viene subito turbato dal tema maggiormente disturbante della tromba. L’avvento del nuovo tema di carattere opposto rispetto alla serenità del primo genera una nuova sezione del brano. Si tratta di uno “sviluppo” che è simbolo dell’instabilità dovuta all’incontro/scontro dei due temi in opposizione tra loro. Tale “sviluppo” rappresenta per il duo anche l’incontro che avviene tra l’essere umano e la propria interiorità. Un incontro, in questo caso, che si avvinghia in stati d’animo in conflitto tra loro. Il brano termina con una nuova condizione di serenità. Essa appare simile per caratteristiche a quella che era stata l’apertura del brano, ma vi si possono trovare alcune differenze frutto del percorso intrapreso. La sezione è modulata di un tono rispetto all’inizio e questa volta il tema della tromba, che inizialmente era in opposizione al disegno ritmico-armonico del pianoforte, aderisce al contesto armonico di quest’ultimo. Questa sezione di “sintesi” del brano vuole simboleggiare il benessere che si trae dal vivere appieno la propria interiorità abbracciandone ogni aspetto.
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Jacopo Fagioli è un trombettista jazz originario di Poggio a Caiano (Toscana, IT). Ha studiato jazz e ha maturato un profondo interesse per le musiche improvvisate. Attualmente iscritto al biennio di tromba classica, è attivo in diversi progetti originali di artisti jazz della scena nazionale come Francesco Diodati – Majestik Jinks, Francesca Gaza – Lilac For People, Luca Zennaro – When Nobody is Listening, Sara Battaglini – Vernal Love. Suona anche il trombone e collabora spesso con orchestre jazz in Toscana, Umbria ed Emilia Romagna.
Nico Tangherlini è un pianista molto versatile originario di Ancona (Marche, IT) con alle spalle un percorso accademico classico oltre che jazz. Suona e ascolta con passione ogni genere di musica. È attivo principalmente nell’area delle Marche e dell’Emilia-Romagna in progetti originali di artisti jazz; tra le collaborazioni più rilevanti sono il Machine Head Quintet di Massimo Morganti, Marta Giulioni Quartet,Stefano Coppari Quartet.
