Andrea Camilleri (1925 – 2019) è tra gli autori italiani più letti e tradotti, soprattutto grazie alla serie relevisiva su Il Comissario Montalbano. Sono racconti che parlano tanto sul piacere del mangiare e affascina tanto per le descrizioni sul paesaggio e sui personaggi siciliani, quanto per la storia criminale di per se’. Camilleri ha raccontato la Sicilia e l’Italia con una lingua nuova, mescolando dialetto e italiano. Ha pubblicato oltre cento libri e ha influenzato generazioni di lettori e scrittori. La sua opera unisce una forte ricerca culturale alla capacità di raccontare storie semplici, vicine alla vita quotidiana. Camilleri continuava a scrivere storie quasi fino all’ultimo, nonostante che da tempo aveva perso la vista. Era come se fosse nato per raccontare storie, e lui stesso diceva: “Se potessi, vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con la coppola in mano”.
In occasione del centenario della sua nascita, abbiamo invitato il giornalista, scrittore, amante di Montalbano e della Sicilia Yngve Kvistad, che in una conversazione con Jon Rognlien, traduttore e critico letterario, parlerà dell’opera di Camilleri e dell’arte di tradurre il suo linguaggio parzialmente siciliano, parzialmente italiano. Discuteranno i suoi romanzi storici, la suta attività come regista telefvisiva e di cinema – Camilleri è famoso anche per la produzione televisiva sul Commissaire Maigret, Camilleri riteneva Georges Simenon un grande scrittore – , ma parleranno soprattutto su come l’universo del Comissario Montalbano descrive anche la storia della Sicilia.