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Salone Jazz all’IIC con Luigi Bozzolan – STENEN i FORSEN – (il sasso nel ruscello)

– Canzoni per due pianoforti –

Due elementi, Piano primo e Piano secondo, concepiti in maniera diametralmente opposta ma complementare. Il primo pianoforte è registrato sempre in precedenza rispetto al secondo il quale è sovrainciso. Non è un progetto per due pianoforti in cui uno suona un brano e l´altro esegue gli assoli su griglia armonica (eccetto sporadici casi in cui il collante armonico fra le due parti è volutamente cercato).
L’attenzione è rivolta alle possibilità del discorso narrativo e all’ innesto di due modi diversi di intendere la musica: quella scritta e quella non scritta. Nel parallelo gioca un ruolo fondamentale la convivenza dell´ambiente tendenzialmente tonale-modale del Piano primo e quello atonale-amodale del Piano secondo.
Questo lavoro è piú di tutto riconducibile all´immagine della corrente d´acqua che si modella intorno ai sassi lungo lo scorrere di un ruscello.
Piano primo esegue musica composta per essere eseguita, quindi depositata su carta pentagrammata: Il sasso.
Piano secondo non riporta un testo, non recita. Procede estemporaneo e subalterno, osserva ed ascolta costantemente il primo. E’un solletico di ciglia o uno schianto che in picchiata puó infilarsi con prepotenza lì dove trova una fuga: l´acqua.

Luigi Bozzolan

Note di copertina di Enrico Pieranunzi:

Che cos’è l’intelligenza in musica?
La domanda può sembrare bizzarra se si considera che il luogo comune dominante vuole l’arte dei suoni – ogni arte, in verità – caotico territorio delle emozioni più varie, possibilmente allo stato puro. Per provare a dare una risposta possibile dirò che l’intelligenza in musica (e forse in ogni creazione artistica) è la capacità di scegliere con cura i materiali di partenza e, soprattutto, l’abilità nel saperli organizzare in maniera, appunto, “intelligente”, distinguendo cioè (qui ci aiuta l’etimologia della parola) tra il necessario e il superfluo, tra il significativo e il poco significativo, tra ciò che è importante dire e, soprattutto, ciò che non va detto.
Ebbene evidentemente considero Stenen i Forsen (Il sasso nel ruscello) un lavoro molto intelligente.
Si avverte lungo il dipanarsi delle varie tracce una intensa ricerca di visione e di spazio che rende del tutto irrilevanti questioni di stile e di linguaggio, felicemente scavalcate nel corso dell’opera da un’acuta sensibilità per la dimensione narrativo-teatrale del suonare.
Decisiva per la realizzazione del disegno espressivo che attraversa tutto il CD é l’idea di un piano solo…a due pianoforti. Due entità o se si vuole due personaggi in costante relazione-conflitto che miracolosamente – intelligentemente direi, a costo di ripetermi – sembrano un solo strumento. Un “due in uno” che consente a Bozzolan, grazie a un sapiente gioco di dosaggio, manipolazione e distribuzione della materia, di ampliare, dar forma a e deformare il nucleo ideativo iniziale dei brani facendo delle sue “Canzoni per due pianoforti” vere e proprie sculture liquido-sonore i cui contorni vediamo pian piano definirsi fino al loro completo manifestarsi. Procedimento di grande fascino che forse raggiunge il massimo dell’efficacia nel bellissimo Aquarium Life.
Un CD che trasuda sincera originalità da ogni nota e che colpisce con forza l’attenzione di chi ascolta. Un’attenzione che questo lavoro merita veramente tutta.

Programma:

Exit music (for a decade) / You do it / La torre di Babele / M / Scialatiello / Il profumo della mia casa / On my bed / Aquarium Life / Barn / Periferia Est (Roma) / Nostalgia di Carmelo

bozzolan10.03.22

  • Organizzato da: IIC Oslo