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THE END OF THE BORDER (of the mind)

Progetto artistico di Stefano Cagol:

Una linea di luce sulla città di Oslo in un dialogo inedito di due sere

Farà tappa a Oslo il progetto/spedizione “The end of the border” che l’artista italiano Stefano Cagol – invitato alla Barents Art Triennale – intraprenderà dalle Dolomiti all’Artico. Si tratta di un viaggio di 5.000 km attraverso 7 nazioni europee nell’arco di un mese durante il quale traccia linee di luce metaforiche, tese sopra l’orizzonte di città e vallate. Un percorso impegnativo e fisico, una luminosità potente (il raggio raggiunge la distanza di 15 km in linee orizzontali sospese nel cielo e parallele al suolo) visibile da migliaia e migliaia di persone, ma al tempo stesso anche immateriale, simbolica. In questo cammino dentro le pieghe dei confini fisici e mentali, Cagol nell’atto della partenza del progetto dall’Italia (dove Dolomiti Contemporanee è l’istituzione partner) ha toccato una delle barriere più insormontabili: la diga del Vajont, con il peso della sua passata tragedia. La luce assume quindi significati di rinascita, superamento, futuro…

 


A Oslo la stazione mobile dell’artista si fermerà sui promontori che circondano la città innescando questa volta un dialogo inedito tra opposti. La prima sera la sorgente sarà lungo le falde del Volksenkollen verso la città, mentre la sera seguente, sempre al tramonto, la luce scaturirà dall’Ekeberg diretta verso le colline. A Oslo quindi l’esplorazione dei confini fisici della città darà luogo a un capovolgimento, un cambio dei termini per coprire il “medesimo” tracciato. Qui il confine è sperimentato dall’artista metaforicamente attraverso la luce come conclusione, delimitazione…


Stefano Cagol è nato a Trento. Ha studiato a Berna, presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, alla Ryerson University di Toronto con un progetto post-dottorato attraverso una borsa di studio del governo canadese. È stato artist in residence presso BAR international di Pikene på Broen a Kirkenes, Norvegia, presso l’International Studio and Curatorial Program (ISCP) di New York, presso il Leube Group Art Program a Gartenau, alla Künstlerhaus di Salisburgo, e borsista presso l’ICP – International Center of Photography di New York.È vincitore del Premio Terna 02 per l’arte contemporanea, il premio Targetti Art Light, il premio Murri Public Art. È stato shortlisted per l’Art & Ecology International Artists Residency di RSA – Royal Society for Arts, Londra, e per il MapXXL mobility program di Pépinières Européennes pour Jeunes Artistes di Parigi.Ha preso parte alla Barents Art Triennale 2013, ha realizzato una mostra personale nella chiesa di San Gallo come evento collaterale della 54. Biennale di Venezia, un evento parallelo a Manifesta 7, un off project allla 4. Biennale di Berlino, e un evento satellite personale alla 1. Biennale di Singapore. Ha tenuto mostre personali e progetti personali presso il Laznia Centre for Contemporary Art di Danzica, a Museion di Bolzano, al Westergasfabriek Cultuur Park di Amsterdam, allo ZKM di Karlsruhe, al Kunstraum Innsbruck, da NADiff a Tokyo, da Platform a Londra, e al Mart – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.Ha realizzato l’installazione permanente d’arte pubblica Novus Atlas presso l’Istituto Martino Martini di Mezzolombardo, l’installazione permanente d’arte pubblica Tridentum per la porta A22 di Trento, e l’installazione d’arte pubblica FLU POWER FLU durata 5 anni sulla facciata della Beursschouwburg a Bruxelles.Leggere qui l’articolo su MarieClaire dul progetto “The end of the border” 

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